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Perché è vitale per un imprenditore tracciare i dati: tutti i segreti di Google Analytics

Affideresti il tuo patrimonio a un consulente finanziario sapendo che il 50% dei soldi che gli dai ha un’altissima probabilità di bruciarsi nel giro di pochi mesi?

“Certo che no!”.

Questa è la risposta che ovviamente tutti diamo a bruciapelo. Eppure, se ci rifletti bene, è quello che tanti imprenditori (soprattutto medio-piccoli) e professionisti fanno quando decidono di investire in pubblicità.

Parola d’ordine: Tracciare i dati

Perché per un imprenditore è importante fare questo?

Se non tracci determinati dati per poi da questi estrapolare alcune informazioni, l’unica cosa certa è che ti stai muovendo alla cieca , utilizzando solamente alcuni parametri che però non ti danno un’indicazione precisa e metodica di come procedere in futuro.

Ad esempio, se hai un’azienda, una delle cose che devi assolutamente monitorare sono utili e fatturato.

Altri elementi che solitamente gli imprenditori tengono bene sott’occhio sono tutte le voci legate ai costi di produzione, le spese ecc. Tanto più l’azienda è grossa, tanto più ci sono software gestionali che permettono di tenere traccia di questi aspetti. SE l’azienda è grossa e ben strutturata informaticamente.

Il problema è che, se clienti non ne hai, allora non devi tracciare nulla, perché non hai nessuno a cui vendere i tuoi prodotti o servizi (che giacciono inutilmente nel magazzino e che rischi di dover svendere più passa il tempo).

Ecco allora che diventa vitale per te avviare tutte le strategie possibili e immaginabili per farti conoscere e trovare nuovi clienti.  Purtroppo però uno dei problemi principali è riuscire a tracciare tutte quelle attività che ti portano all ’acquisizione di nuovi clienti.

Perché la vita delle grandi aziende, ma soprattutto delle piccole, dipende da quanti nuovi clienti si conquistano ogni settimana e quanto margine si ottiene su ciascuno di essi .

Dando per scontato che la parte di costi riesci a tracciarla, bisogna capire come puoi monitorare la parte che ti porta i clienti, il tuo “braccio commerciale”.

Come NON sprecare i soldi per la pubblicità

Tu cosa hai fatto finora per aumentare il flusso di clienti? Investito in pubblicità, in venditori, in marketing… presumo.

Quindi un parametro fondamentale che tutti dovrebbero averti già insegnato è il ROI (Return on investment ovvero Ritorno sull’investimento).

Tradotto: se spendi 1000 franchi in pubblicità, come minimo ti devono rientrare più soldi (considerando anche il costo di produzione e delivery del tuo prodotto e/o servizio), altrimenti il tuo ROI è negativo.

Da qui nasce il problema della pubblicità tradizionale , ovvero come dice John Wanamaker (politico americano e direttore generale delle Poste degli Stati Uniti), “La metà dei soldi che spendo in pubblicità è sprecata. Il problema è che non so quale metà ” .


Perché tutto questo?

Perché la pubblicità tradizionale (quella fatta su giornali, radio, tv, cartelloni, volantini, brochure) è di immagine, creativa, di impatto, cerca di rafforzare il brand.

Tu sei contento di vedere… la tua faccia!

Il problema è che è difficile ricostruire esattamente quali e quanti clienti sono arrivati a te tramite ciascuno di questi canali e soprattutto quale fatturato ti hanno generato le singole campagne.

Potrai forse avere un’idea di massima in funzione della tua sensibilità, ma questo non è scientifico e comunque ti causa uno sperpero di soldi esagerato. Perché, per esempio, il tuo target ascolta più la radio che la tv e tu investi soldi in pubblicità televisive per niente.

Quindi a questo punto la tua domanda deve essere: come posso esserne certo?

Esistono degli strumenti che mi permettono di fare campagne molto più precise e mirate rispetto alla pubblicità sui media tradizionali?

Esistono e sono due.

  1. Il marketing a risposta diretta , ancora poco diffuso
  2. La pubblicità su internet

Il funzionamento della pubblicità su internet è molto semplice.

Tu crei, a prescindere dallo strumento che usi ( Google AdWords , Facebook Ads, banner, pubblicità su Linkedin, Twitter, inserzioni sui portali), il tuo “cartellone pubblicitario virtuale” , ovvero la tua campagna . La gente attraverso questo cartellone arriverà sul tuo sito e deciderà o meno di acquistare.

Il vantaggio di usare questa strada è che tu puoi conoscere e riuscire a tracciare per ciascun posto in cui vai a posizionare il cartellone, e addirittura per ciascun cartellone, il risultato generato da questa campagna in termini di Roi: uno in centro a Lugano rende diversamente da uno a Mendrisio.

Come puoi facilmente intuire, questo ti porta una grandissima possibilità.

È come avere una specie di rubinetto: dal momento che conosci con precisione il rendimento della campagna, puoi decidere di chiudere il flusso dei soldi verso quelle che non rendono e aprirlo invece verso le campagne con ROI positivo .

Insomma, sai esattamente quali sono i rami secchi da tagliare per dare la possibilità a quelli sani di portare sempre più frutti. Smetti, quindi, di buttare via quel 50% di soldi (come diceva Wanamaker) e girali piuttosto in campagne proficue!

Ma tecnicamente come si fa a tracciare i dati su internet?

Tutto questo è possibile sul web perché internet possiede al suo interno dei sistemi di analytics ultra raffinati che permettono di tracciare tutto il cammino che fa l’utente, seguirlo per giorni (tipo Grande Fratello) o addirittura mesi, tenerlo costantemente aggiornato attraverso l’email, offrendogli pubblicità mirate a quelli che sono i suoi reali interessi.

È una cosa difficile da imparare o la puoi fare anche tu?

La soluzione ideale per chiunque sarebbe di affidarsi a un’agenzia specializzata, con un team dedicato, che ti segua passo dopo passo per ottimizzare e controllare le tue campagne pubblicitarie.

Certo, per fare questo devi mettere in conto un budget non da poco.

Oltretutto, specie se parti da zero, il problema è capire come scegliere i consulenti giusti per te in mezzo alle tante realtà ticinesi e italiane sempre più numerose in questo mondo, senza spendere soldi inutili .

È un po’ come quando devi assumere un nuovo collaboratore.
Devi conoscere prima almeno per sommi capi il lavoro che dovrai affidargli per poterne valutare le competenze. Altrimenti chiunque potrebbe spacciarsi per esperto.

Per questo è fondamentale che impari da subito a conoscere e utilizzare gli strumenti di analytics, tra cui Google Analytics è sicuramente il più diffuso, per capire quali sono i numeri (tecnicamente le “metriche”) da tenere sotto controllo e come monitorare le tue campagne pubblicitarie senza buttare soldi né impazzire a guardare i risultati ogni due minuti sul pc.

Se hai una ditta grande non ti ci vedo a fare una cosa del genere, ma prima di delegare ovviamente devi capirne qualcosa. Se invece hai una ditta medio- piccola è importante che lo faccia tu o qualcuno all’interno dell’azienda per non buttare via il 50% di quel 50% famoso.

Vuoi che i soldi che investi in pubblicità siano efficaci non al 50, ma al 100%? Formati e inizia a conoscere gli aspetti del digital marketing perché: la Formazione non è un costo, ma un investimento su di te e il tuo futuro.

Autore

Guglielmo Arrigoni

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