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Come scegliere i contenuti giusti per il proprio target, più 5 Consigli per redarre il tuo piano editoriale

Oltre il 90% degli imprenditori ha un blog… che non funziona.

Pubblicano (anche ogni settimana) un discreto numero di articoli, fanno enormi sforzi, sia in termini economici che di tempo ed energia, ma questa attività non li ripaga affatto come vorrebbero. 


Ma perché tutti questi blog aziendali non portano risultati, allora?

Perché manca una seria strategia.


Per fare content marketing non basta creare un blog e riempirlo di articoli per avere nell’immediato un riscontro in termini di traffico e di conversioni. Se non pianifichi, in questa come in tutte le altre attività di digital marketing, i risultati non arriveranno mai e finirai solo per sentirti più deluso e frustrato.

Quindi, la prima domanda che devi farti è: a quale pubblico mi sto rivolgendo? A chi sto parlando? In che modo posso coinvolgerlo? Definire il target è sempre il primo passo per elaborare una strategia di comunicazione vincente. Ecco, allora, che tornano in gioco le buyer personas, i tuoi clienti ideali.

È per loro che tu devi scrivere: nel content marketing la frase “mi rivolgo a tutti” non ha senso di esistere. Perché, se speri con una serie di contenuti generici di catturare un numero maggiore di utenti, in realtà va a finire che non ne prendi neppure uno.

Il pubblico dei lettori a cui devi rivolgerti non va scelto a caso, ma in base alle tue esigenze di marketing. Altrimenti rischi di investire tempo e denaro per creare contenuti interessanti che magari susciteranno l’interesse di migliaia di persone che arrivano sul tuo sito, ma che non convertiranno neanche un centesimo.

Per evitare tutto ciò, come detto, devi individuare il profilo preciso del tuo interlocutore sulla base delle buyer personas che devi aver già definito. In base all’interlocutore ideale cui ti rivolgi devi calibrare i contenuti e il modo in cui decidi di veicolarli.

Ma come capire quali sono i contenuti giusti per il tuo target?

Ti viene in aiuto il Customer journey, letteralmente il “viaggio del cliente”, ovvero il percorso che compie il potenziale cliente per raggiungerti: dunque i siti che visita e le varie tappe che lo portano ad acquistare i tuoi prodotti/servizi. Se conosci le tappe di questo viaggio conoscerai anche i problemi che ha il tuo target e come cerca di risolverli: ciò ti permetterà di pianificare le offerte, ad esempio, ma soprattutto ti darà indicazioni importanti per creare i contenuti per il tuo blog. E non contenuti generici, ma mirati per catturare l’attenzione del tuo target.

Se ad esempio vendi prodotti di nicchia per lo sport, sarà importante sapere che il tuo cliente, prima di capire che ha necessità proprio del tuo prodotto e di trovarti, deve scoprire l’esistenza di prodotti simili ai tuoi. 

Inizierà probabilmente con il cercare su siti commerciali prodotti più generici. Ecco, allora, che dovrai creare una serie di post e articoli per intercettare tutti gli utenti che cercano prodotti commerciali per lo sport sui siti di più ampia gamma, spiegando loro che esiste la tua alternativa più mirata. Se conosci tutte le tappe del percorso che la tua buyer persona fa per raggiungerti, potrai anche creare contenuti adatti ad ogni singolo passaggio per velocizzare il viaggio del cliente verso di te.

Ma, come in una caccia al tesoro, come fai ad arrivare alla meta senza una mappa?

Ecco come costruire la tua Customer Journey Map.

La prima cosa è sapere chi visita il tuo sito o le tue pagine sui social network.
Dopo di che devi trovare e sviluppare le tappe intermedie del percorso che sono essenzialmente 5:
  1. So che posso soddisfare un bisogno del mio cliente
  2. I potenziali clienti prendono in considerazione il mio prodotto/servizio
  3. I miei potenziali clienti mi preferiscono rispetto ai miei competitors
  4. Il cliente acquista il mio prodotto/servizio
  5. Fidelizzo i clienti già acquisiti
Il passaggio successivo è la definizione dei touchpoint con l’azienda.

Devi chiederti: come la mia azienda viene in contatto con il potenziale cliente?
Può avvenire attraverso punti di contatto fisici, ad esempio il passaparola o la pubblicità tramite volantini, o punti di contatto digitali come ad esempio la newsletter. Ottimizza il più possibile ogni passaggio e ogni punto di contatto affinché sia veramente efficace.

Adesso è il momento di coinvolgere il tuo pubblico, portarlo alla lettura dei tuoi post e all’interazione con essi. Un’interazione che deve trasformarsi in conversione.

Come realizzare un piano editoriale efficace?

Innanzitutto devi capire cos’è un piano editoriale: non un semplice calendario, ma un insieme di azioni strategiche di breve, medio e lungo periodo necessarie per dirigere la tua comunicazione verso obiettivi tracciabili e misurabili. Senza il piano editoriale la tua strategia di content marketing andrebbe allo sbando, come una barca senza timone. 

Il piano editoriale poi ti permette di non sprecare tempo, di evitare ripetizioni, di misurare i progressi e aggiustare il tiro se ce ne fosse bisogno. Dato che prima hai già definito il tuo target, ora puoi calibrare il tono della tua comunicazione e i contenuti, ma anche i giusti canali attraverso i quali veicolarli. 
Quali elementi deve contenere un piano editoriale?
Ci sono alcuni parametri fondamentali che non devono mancare per ciascun post.
  • Data di pubblicazione
  • Titolo
  • Categoria
  • Breve descrizione
  • Obiettivo, ovvero bisogno informativo che si vuole soddisfare
Sì, ma che cosa scrivere?

Ecco 7 consigli per trovare sempre i contenuti adatti

  1. La storia della tua azienda: è un classico ma importante per entrare in contatto con i tuoi potenziali clienti e creare un legame di fiducia con loro, rafforzando il tuo brand. È lo spazio per raccontare aneddoti e dietro le quinte della vita aziendale, senza però cadere nel troppo amichevole e nel troppo autoreferenziale

  2. Il dietro le quinte di un prodotto: come viene realizzato, dal momento dell’ideazione fino a quello del lancio. È un buon escamotage per dare l’idea della tua azienda come una realtà attiva e viva

  3. Rassegna stampa, sia cartacea che digitale: è un modo per raccontare i traguardi raggiunti dalla tua azienda, la sua visibilità e la reputazione di cui gode, anche se è meglio evitare i toni autocelebrativi

  4. Approfondimenti sul tuo settore: anche questo è contenuto importante e utile perché ti permette di costruirti una tua credibilità e diventare piano piano un esperto di settore

  5. Interviste: scegli professionisti noti e intervistali su argomenti interessanti relativi al tuo settore. Si tratta di un modo per approfondire e rafforzare la tua immagine di esperto. Inoltre condividendo l’intervista sui canali social puoi intercettare anche fasce di pubblico che prima non ti conoscevano

  6. Eventi e iniziative: in questa sezione puoi inserire i meeting, le convention o i corsi di formazione. Insomma, un modo per raccontare la vita aziendale in modo alternativo e interessante

  7. Contenuti video o podcast: puoi inserire testimonianza sia di clienti che di partner particolarmente significativi che raccontino del valore della tua azienda. L’importante, come già detto, è fornire contenuti utili e non troppo autocelebrativi

I 5 passi per creare il piano editoriale

Vediamo, allora, nello specifico quali sono gli step fondamentali per costruire il tuo piano editoriale.
  1. Ideazione dei contenuti: è la prima fase in cui bisogna raccogliere gli obiettivi aziendali, fare una prima cernita degli argomenti su cui si vuole puntare (eventi, prodotti, ecc.) e se ci sono target particolari da raggiungere

  2. Progettazione dei contenuti: devi analizzare gli argomenti di tendenza nel tuo settore, ma anche le ricerche dei tuoi utenti e le parole chiave più interessanti legate ai tuoi prodotti/servizi in modo da progettare articoli relativi a quei temi

  3. Metti in calendario le date di pubblicazione: tieni conto di tutti gli imprevisti che possono capitare e fissa dei tempi realistici che puoi rispettare, altrimenti ti troverai a rimandare continuamente

  4. Correzione del testo: una volta completato, assicurati il tempo necessario per rileggerlo e verificare che gli argomenti e i vari passaggi fluiscano in modo chiaro. Se ne hai la possibilità fallo leggere anche a un tuo socio o collaboratore. E controlla che non ci siano errori

  5. Pubblicazione: una volta pubblicato il post il tuo lavoro non è finito, ma inizia tutta la fase di condivisione tramite social media o newsletter. Ricordati anche, se necessario, di aggiornare quel post in futuro in caso di novità o cambiamenti
Oltre a questi 5 passaggi, voglio suggerirtene un altro: sii fluido.

Il mondo cambia, il mercato anche. Ricordati che il piano editoriale è uno strumento e non una gabbia. Si pronto, in caso di imprevisti, a inserire articoli di stretta attualità per non perdere la possibilità di “essere sul pezzo” e sfruttare i trend di breve termine.

Allo stesso modo preparati sempre un “piano b”: tieni pronti una serie di articoli evergreen su argomenti “classici” o di contorno che possano essere tenuti di scorta in caso di necessità.

Infine, misura i risultati.

Adesso che hai fatto il tuo piano editoriale e iniziato a pubblicare i tuoi contenuti assicurati che il tutto funzioni. Altrimenti starai sprecando tempo e denaro. La parola d’ordine è misurare i risultati in modo da poter eventualmente aggiustare il tiro.

Anche in questo caso serve una pianificazione dell’attività di misurazione fin dall’inizio: una strategia di content marketing non sarà completa se non avrai determinato obiettivi e budget su cui misurare nel tempo gli andamenti reali.

Se anche tu vuoi essere in grado di creare e gestire articoli per il tuo Blog in ottica business, inizia la tua formazione.

Come scuola offriamo diverse possibilità fra corsi online, corsi individuali o in azienda e puoi scegliere quello che meglio rispecchia le tue esigenze, perché ricorda: la formazione non è un costo ma un investimento su di te e il tuo futuro.

Autore

Guglielmo Arrigoni

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